Viviamo in un’epoca in cui sono sempre più frequenti i trasferimenti per motivi di studio e di lavoro, non solo all’estero ma anche da una città italiana ad un’altra. Noi studenti e lavoratori fuorisede ci troviamo quindi a spostare il centro della nostra vita e della nostra attività lontano da casa, in una città diversa da quella in cui siamo nati e cresciuti.
Siamo fuorisede ma siamo cittadini italiani come tutti gli altri, abbiamo gli stessi diritti e dobbiamo poterli esercitare allo stesso modo, senza disparità e senza discriminazioni. Questo però non accade per l’esercizio di uno dei nostri diritti fondamentali: il diritto di voto.
Perché solo per il fatto che non abbiamo la residenza nella città in cui studiamo, lavoriamo o ci stabiliamo per un determinato periodo per motivi di cura non possiamo votare dove viviamo? Perché dobbiamo essere costretti a spostarci e tornare a casa per esprimere il nostro voto?
Vivere fuorisede è una scelta. Votare fuorisede è un diritto!
Non è giusto dover viaggiare per poter votare.
Non è giusto dover affrontare costi e tempi più o meno elevati per raggiungere la città di residenza in cui si deve votare.
Ma c’è di più.
Che succede se non è possibile spostarsi nei giorni della votazione perché, ad esempio, si ha un esame a breve o non ci si può assentare dal lavoro in quei giorni? Succede che, non potendo votare dove si vive, si rinuncia a votare, NON SI VOTA.
Ecco che qui entra in gioco anche il fenomeno, molto frequente, dell’astensionismo che potremmo combattere e ridurre dando ai fuorisede la possibilità di votare nella città in cui hanno il domicilio, al posto della città in cui hanno la residenza.
A tutto ciò si aggiunge anche un paradosso:
Se viviamo, per motivi di studio, lavoro o cura, in una città italiana in cui non abbiamo la residenza siamo costretti a prendere un aereo, un pullman, un treno o comunque a spostarci e quindi a spendere soldi ed energie per poter esercitare il nostro diritto di voto. Invece se viviamo all’estero, anche dall’altra parte del mondo, possiamo votare senza alcuna difficoltà nel luogo in cui ci troviamo, attraverso il sistema del voto per corrispondenza, non essendo costretti a viaggiare.
Non è questa un’assurdità?
L’Articolo 48 della nostra Costituzione afferma che il voto è libero ed eguale. La teoria però non basta, deve essere così anche in pratica, in qualsiasi situazione. Il diritto di voto è un diritto che deve essere garantito a tutti, in egual modo, sempre e comunque.
Questo tema del voto fuorisede che riguarda attualmente in prima persona decine di migliaia di studenti e lavoratori, di ragazzi e adulti, NON può lasciarci indifferenti. Dobbiamo sentirci tutti coinvolti. Perché la condizione di fuorisede è una condizione in cui potrebbe trovarsi ognuno di noi, in qualsiasi momento.
Grazie ad una proposta di legge pensata ed elaborata da un gruppo di giovani democratici di Roma, di cui l’Onorevole Marianna Madia è prima firmataria, abbiamo la possibilità di risolvere questa problematica connessa all’esercizio del diritto di voto da parte dei fuorisede.
Possiamo cambiare le cose. Insieme.
Cosa prevede la proposta di legge?
- Nei referedum gli elettori fuorisede potranno votare nel seggio del Comune di domicilio, presentando una domanda in via telematica tramite SPID, con allegato il contratto di lavoro o il certificato d’iscrizione all’università.
- Nelle elezioni Politiche per Camera e Senato e nelle elezioni per il Parlamento Europeo gli elettori fuorisede potranno votare per corrispondenza senza spostarsi. E’ come per gli elettori all’estero, ma il voto sarà contato nella circoscrizione elettorale di residenza.
- Il Parlamento potrà delegare il Governo ad avviare una sperimentazione di voto elettronico che, in futuro, potrebbe sostituire il voto per corrispondenza.
Quali sono gli obiettivi della proposta?
- Rendere il diritto di voto concretamente accessibile a tutti, in qualsiasi condizione
- Facilitare il suo esercizio per gli elettori fuorisede
- Dare la possibilità ai fuorisede di scegliere se votare nel comune di domicilio o in quello di residenza
- Ridurre gli eventuali costi dei viaggi di ritorno a casa per andare a votare
- Combattere l’astensione dal voto
- Introdurre la sperimentazione del voto elettronico come nuova modalità di voto più semplice ed immediata che consenta anche di risparmiare tempo, carta, soldi e passaggi burocratici.
Si tratta di una proposta di legge semplice, immediata ed efficace per favorire la partecipazione al voto e consentire a tutti i cittadini di esercitare in maniera paritaria un proprio diritto fondamentale. Depositata alla Camera dall’On. Madia insieme ai colleghi Ungaro, Ceccanti, Giorgis, Piccoli e Pini c’è bisogno della spinta e del supporto di tutti affinchè venga esaminata al più presto dall’aula.
Qui il testo della proposta di legge: PDL 1714 (camera.it)
FIRMA LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG: http://chng.it/KRfxKBPCny
SEGUICI SU FACEBOOK: Voto Dove Vivo | Facebook
SEGUICI SU INSTAGRAM: @votodovevivo